TERZO COMANDAMENTO


COSA VUOL DIRE:
“RICORDATI DI SANTIFICARE LA FESTA”?

Dal Vangelo secondo Giovanni: 6, 9-13
“C’è qui un ragazzo che ha cinque pani d’orzo e due pesci; ma che cos’è questo per tanta gente? ”. Rispose Gesù: “Fateli sedere”.
C’era molta erba in quel luogo. Si sedettero dunque ed erano circa cinquemila uomini. Allora Gesù prese i pani e, dopo aver reso grazie, li distribuì a quelli che si erano seduti, e lo stesso fece dei pesci, finché ne vollero. E quando furono saziati, disse ai discepoli: “Raccogliete i pezzi avanzati, perché nulla vada perduto”.
Li raccolsero e riempirono dodici canestri con i pezzi dei cinque pani d’orzo, avanzati a coloro che avevano mangiato.

Una festa ben riuscita di Masquerad

S pesso facevamo feste a casa di Gennaro.
Per festa s’intendeva chiedere a tutti una quota fissa di 5 euro e noi pensavamo a comprare la roba… che per lo più delle volte era solo alcol. Tranne qualche coca cola per i deboli di stomaco.
Con i soldi raccolti andavamo in un supermercato. E poiché erano parecchi invitati i soldi erano sufficienti per una sana ubriacatura.
Appena usciti dal negozio io e Luca stappavamo le prime birre, per il viaggio. Poi andavamo da Gennaro svuotavamo il frigo e lo riempivamo di bottiglie. All’improvviso Luca trova una bottiglia di vodka di marca e dice ( già un po’ brillo per le varie birre ciucciate) “Mirko facciamo un brinidisi alla russa!”
Ed io: “Ok ci sto, anche se non so di cosa stai parlando”.
E lui, grasso, obeso prendeva la bottiglia si attaccava al collo e la beveva pura. Mi passa la bottiglia ed incomincia a fare una specie di ballo-delle-steppe-rovinato, dal suo peso e dall’ubriacatura… mi unisco anche io e cantiamo abbracciati ed in quella stanza c’era la felicità ed una bottiglia di vodka.
La serata andò avanti, con altri cocktails ben riusciti e ogni tanto di nascosto ( in quanto avevamo requisito la vodka) facevamo i nostri brindisi alla russa.
Poi arriva Max con un po’ d’erba e si avvicina: “Mirko dai accendi la canna e passala”. Non facendomelo ripetere due volte accendo.
Piccoli sbuffi di fumo escono dalla mia bocca, dal mio naso… e su di me scende una tranquillità dettata sicuramente dal alcol e dal fumo, ma stavo bene in quel fottuto momento mi trovavo d’accordo col resto del mondo, in pace con me stesso.
Poi l’imminente bisogno naturale del piscio mi fa alzare ed espletare il bisogno dal balcone sui terrazzi sottostanti, con tutti gli amici che incitano e qualcuno che imita il mio virile gesto.
Chissà cosa pensava la gente vedendo cadere quella pioggia giallastra e olezzante birra-vodka-gin e orina ovviamente sulle loro auto e sulle loro teste….
Luca è scomparso non lo vedo. Entro dentro e lo ritrovo sul divano. E guardandolo meglio gli dico: “Ma porca puttana ti sei pisciato sotto!”
Lui se ne frega e continua a zugarsi la sua birra. poi di scatto si alza e si fionda su una ragazza, aggrappandosi alle sue prosperose tettone.
Al ragazzo della sfinzia tutto questo non è andato bene e si avventa con un cazzotto sul povero obeso-ubriaco e lo fa cadere per terra. Al che Luca si rialza lo sorprende mentre il tizio si girava e gli spacca la bottiglia di birra sulle spalle.
La sfinzia urla, Luca ha gli occhi da pazzo, il tizio è a terra, ed io sbocco.
Poi mi fiondo sul terrazzo mentre dentro alcuni amici del tipo per terra fermano e calmano Luca che ha ancora il collo della bottiglia in mano e cerca di infilzare le panze degli amici.
Io guardo il cielo, nero, il silenzio intorno a me (tranne le urla furiose di Luca), mi accendo un sigaro e aspetto la morte…
 
• Quand’è, secondo te, che una festa può dirsi essere
stata una grande festa?
• Che cosa, invece, può rovinare tutto tanto da renderne
brutto persino il ricordo?

Nessuna risposta.

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