Quasi un decalogo del “buon canto” durante la Messa e della “buona corale”.


 

  1. Il coro accompagna
    Il coro è una realtà presente nelle parrocchie italiane. Il suo compito è di “accompagnare” l’assemblea. È parte del popolo di Dio che vive la celebrazione nella lode di Dio attraverso il canto.

  2. La Messa non è un concerto
    Il canto liturgico non è «un’esibizione», e nel rito va evitato l’“effetto concerto” perché la liturgia non è spettacolo ma verità.

  3. Attenzione ai canti
    I canti vanno scelti tenendo conto della pertinenza liturgica dei brani. Il Messale e la Liturgia delle Ore indicano quali contenuti devono avere i brani o a che cosa si devono ispirare.

  4. Brani non astrusi e con riferimenti spirituali
    Si devono privilegiare melodie non troppo astruse e complicate ma facili da apprendere da parte dell’assemblea. Sono da preferire canti con un testo di qualità, possibilmente nutriti di Bibbia e di riferimenti agli scritti dei padri della Chiesa o alle preghiere dei santi.

  5. Spazio al gregoriano
    Attingere al patrimonio musicale del passato in particolare al gregoriano che va indubbiamente utilizzato anche se secondo le possibilità della comunità che lo esegue.

  6. Chitarra sì o no?
    La chitarra in una piccola comunità può essere un uno strumento adeguato. Essendo uno strumento leggero e delicato in una celebrazione numerosa dove è presente un coro ampio ha bisogno del sostegno dell’organo.

  7. Niente canti registrati
    Quando non c’è il coro e quando un’assemblea fa fatica a cantare, meglio il silenzio rispetto ai canti registrati. Il canto registrato è un falso. Il canto liturgico è espressione di un popolo vero.

  8. Discrezione nei matrimoni
    Musiche da film, brani di un cantautore, colonne sonore non entrano bene in accordo con il sacramento.

  9. Prepararsi bene
    Ogni celebrazione richiede sempre un’adeguata preparazione anche se i canti sono conosciuti ed eseguiti in precedenti occasioni.

  10. Insegnare a cantare
    La musica sacra apre al mistero. Tocca il cuore, avvicina i lontani, non ha bisogno di traduzioni. Essa unisce ed eleva: ecco il suo potere straordinario. Si dovrebbe imparare e insegnare a cantare, perché oggi si canta poco nelle nostre chiese e le assemblea non sono abituate a esprimersi con il canto.

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