Provenivano da S. Gregorio di Zimella e dopo essersi insediati a Verona, soprattutto per lavoro, si sono trasferiti a Ponte Crencano. Si tratta di una famiglia numerosa e profondamente radicata nella religione. La casa era comunque diventata spaziosa perché due figli erano entrati dai Camilliani e una figlia dalle Suore della Misericordia. Erano rimaste due figlie con i due capostipiti Angelo ed Emma.

La storia però non si ferma qui perché Anna involata a giuste nozze aveva tre marmocchi da accudire e da sfamare, e Giuseppina a sua volta due pargoletti.

La loro fede e la pratica religiosa si sviluppava senza alcun cedimento. Si trattava di gente semplice ma che per la Chiesa sapeva dare il suo tempo e la sua opera. E allora troviamo Emma che lavora senza posa per le Missioni, soprattutto per le Comunità della Tailandia dove è andato suo figlio Rino, Angelo si adopera per la dignità del culto e della liturgia e con la scusa diventa anche sagrestano, Le altre figlie si erano inserite in quasi tutte le associazioni parrocchiali: catechismo, pulizia della chiesa, coro ecc.

In ogni iniziativa loro sono presenti, attivi, entusiasti e collaboratori. Angelo ed Emma svolgono anche un lavoro più nascosto: sostengono i sacerdoti, nelle loro necessità, accolgono spesso i chierici Camilliani e difendono sempre a spada tratta Chiesa e preti.

 La loro è una presenza discreta, serena e silenziosa; è come se nel quartiere mancasse qualcosa di importante se non ci fossero anche loro.

Emma e Angelo se ne sono andati in silenzio ma grazie a essi la nostra storia è un po’ più ricca.