Il ministero del lettorato è stato istituito dopo la riforma del Vaticano II. Esso è conferito a ciascuno “come laici eletti da Dio, che si fanno carico di alcuni compiti e mansioni nella comunità legati alla Parola di Dio” e questo è possibile in forza del battesimo.
L’esercizio del ministero del lettorato evidenzia concretamente lo stretto rapporto esistente tra parola di Dio e “luogo” privilegiato in cui questa parola risuona oggi: la Chiesa.
“È lui, il Signore, che parla quando nella Chiesa si leggono le Scritture” e il lettore gli fornisce la voce e il cuore.
Colui che legge fa risuonare tra i fratelli la parola di Dio non racconta una storia del passato, non fa una lezione di scuola, ma annuncia un “mistero” che si realizza qui e oggi per quanti l’ascoltano con attenzione e l’accolgono con fede.
I lettori sono stati istituiti per proclamare la parola di Dio (ma non il vangelo) nell’assemblea liturgica, leggere o cantare il salmo interiezionale, proporre le intenzioni della preghiera dei fedeli.
Il ministero è temporaneo cioè ha la durata di un anno. È necessario perciò rinnovare il mandato, cioè l’investitura, e questo davanti alla comunità riunita per l’eucaristia.
Nella celebrazione in cui si conferisce questo ministero, si consegna al lettore il libro santo dicendogli: “Ricevi il libro della Sacra Scrittura e trasmetti fedelmente la parola di Dio, perché prenda forza e vigore nel cuore degli uomini”.
La consegna dell’ufficio del lettore e perciò del mandato è un momento importante. Il gruppo poi si incontra una volta al mese il secondo giovedì alle ore 18, per approfondire la Parola e per programmare il servizio in modo che sia sempre più adeguato alla Parola di Dio si tratta.

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