La Società San Vincenzo De Paoli è una organizzazione caritativa cattolica fondata nel 1833 a Parigi dal beato Federico Ozanam insieme ad altri laici e dedicata all’opera di San Vincenzo De Paoli. Essa ebbe il riconoscimento della Santa Sede con un Breve apostolico di Papa Gregorio XVI nel 1845. È attualmente diffusa in molti stati e fa parte della Famiglia vincenziana.
Tra i fondatori vi era anche il giornalista Emanuel Bailly che organizzò nel 1830 per alcuni studenti degli incontri, denominati “Conferenze di diritto e di storia”. Il 23 aprile 1833 i giovani Ozanam, Le Taillandier, Lamache, Lallier, Devaux, Clavè e Bailly decisero di dare una maggiore strutturazione ai propri incontri. Furono stabiliti due punti fondamentali: la semplicità ed il fine pratico, attivo. I caratteri fondamentali della Conferenza, con il passar del tempo, furono così individuati:

  1. la laicità
  2. la filiale sottomissione alla Chiesa cattolica
  3. l’elevazione spirituale dei suoi membri e dei poveri assistiti
  4. la semplicità dei rapporti tra i confratelli
  5. la collegialità delle decisioni
  6. la forma diretta della carità con le visite, non individuali, alla case delle famiglie povere

Fu deciso di chiamare tali incontri “Conferenze di Carità”. Le Conferenze vissero senza alcun regolamento per oltre due anni, fino a quando fu affidato il compito di redigerlo a Lallier, aiutato da Ozanam. Il regolamento fu approvato nel 1835 e le Conferenze assunsero il nome definitivo di “Società di San Vincenzo de Paoli”.

In parrocchia la San Vincenzo è attiva da molti anni.
La sua opera si rivolge a tanti bisognosi, soprattutto famiglie, in maggioranza extra comunitarie, ma anche alcune italiane.
L’aiuto è il più possibile personalizza-
to e discreto in modo che “il bisognoso” non senta l’umiliazione del suo momentaneo stato.
L’intento è non quello di rendere le persone dipendenti dall’assistenza, ma al contrario di aiutarle a superare difficili contingenze.
Sotto la sapiente direzione della signora Luisa Caneva in Fiscale, 10 persone sono impegnate in questa opera santa. Si chiede ad altri la propria disponibilità di tempo per poter dare una mano.
L’appello è rivolto in modo particolare ai giovani e speriamo che siano generosi e pronti a collaborare attivamente.

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