IL LAMPIONE FRUSTRATO


C’era una volta un lampione che era diventato triste e nostalgico.
Passava la giornata a ripetere «Una volta i pesci erano molto più colorati» e «Ah, quando i fiori erano ancora gialli e blu, adesso è tutto così grigio!». Ogni sera, quando veniva acceso, non faceva che lamentarsi e sognare i tempi in cui ammirava il giardino.
Un bel giorno, al tramonto, un’ape si posò sulla sommità del lampione. Poiché lo sentiva piangere e borbottare, volle sapere il perché.
«Eh, tu non sai nulla di questo giardino, ma una volta i pesci erano rossi e le aiuole bianche e gialle; adesso invece è tutto grigio e spento! Com’è diventato triste il mondo signora ape».
L’ape, all’inizio, si meravigliò: «Ma cosa va dicendo questo lampione?
I pesci sono rossi anche oggi e i tulipani gialli e bianchi; proprio come ieri e il giorno prima e così sin da quando sono nata».
Poi, facendo un volo intorno al lampione, si accorse che il suo vetro era coperto di polvere e la sua luce prossima a spegnersi. Così, per aiutarlo, corse all’alveare e si fece dare un panno e dell’olio.
Tornata dal lampione, strofinò per bene il vetro fino a renderlo di nuovo lucido; poi entrò ed aggiunse l’olio da ardere, che stava per esaurirsi.
«Va meglio adesso?» chiese sorridendo l’ape.
Il lampione, colmo di meraviglia, si era commosso.
«Tu devi essere una fata, signora ape: infatti hai ridato i colori a questo mondo con un battito delle tue ali!».
Si accorse poi che l’unica “magia” dell’ape era stata pulire con un panno il suo vetro e versare dell’olio per rinvigorire la sua fiamma
 
Prendersi cura non è un atto straordinario, ma il gesto semplice di chi ascolta, osserva e agisce.

Nessuna risposta.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *