DALLA QUARESIMA ALLA PASQUA
volto

Quaresima = momento di riflessione e di preghiera, di rinuncia e di penitenza: così è questo periodo per tutti i cristiani. Nei miei ricordi d’infanzia, nel catechismo, nella mia vita di cristiana, ho sempre considerato così la quaresima. (Leggi oltre)

Quest’anno però, questo periodo è stato senz’altro motivo di riflessione, di preghiera, di rinuncia e di penitenza, ma anche di incontri costruttivi e piacevoli.

Ecco allora le serate chiamate “cena del povero”, perché la cena fatta di latte e caffè era finalizzata ad una offerta per le persone bisognose, diventare serate della solidarietà, della condivisione, dell’amore, dell’allegria per la bella atmosfera che si creava ogni venerdì.

La Via Crucis del venerdì santo, rito di solito un po’ noioso e ripetitivo, è diventata quasi uno spettacolo emozionante, rappresentato da giovani e ragazzi entusiasti nel recitare, cantare, filmare, interpretatre i momenti più tragici della passione di Gesù.

Abbiamo visto poi il sabato santo, vietato di solito ai bambini piccoli per l’ora tarda, concretizzarsi in una breve cerimonia, alle 11 del mattino, vissuta dai bambini in prima persona, con serietà e impegno, torenati poi a casa felici con la loro candelina.

La Pasqua si è conclusa poi nella notte del sabato santo, in una festa gioiosa per il Cristo veramente risorto con lo scambio degli auguri di tutta la comunità.

Luisa Fiscale

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