Aldo Zanoni

Il mio papà Aldo nasce nel 1930 a Calmasino (Fraz. di Bardolino) da una famiglia povera e trascorre la sua adolescenza a Belfiore dove il nonno lavora come fattore.
Il suo problema all’anca lo tiene lontano dal lavoro dei campi e così studia; da privatista consegue il diploma professionale di “computisteria” (= una forma semplice della ragioneria).
Verso la fine degli anni sessanta ci trasferiamo in Via Duse (detta anche Via Buse per le buche che caratterizzavano tutte le vie attorno a Largo Ca’ di Cozzi che non erano ancora asfaltate).
“Tu proverai sì come sa di sale lo pane altrui e com’è duro cale lo scender e il salir per l’altrui scale” (Dante) era il suo mantra, così dopo qualche anno di lavoro da impiegato all’AGSM si mette in proprio e avvia un’impresa di impianti elettrici.
Papà era geniale, compagnone, allegro e nello stesso tempo irascibile con chi non stava al passo con le sue idee e intuizioni, era più un uomo di azione che di meditazione e preghiera, francamente non ricordo di averlo visto con il Rosario in mano, però a modo suo è stato concretamente vicino alla Parrocchia fin da quando sono arrivati i Padri di S. Maria Immacolata.
Nell’attesa che venisse erogato il mutuo per la costruzione della nuova chiesa, suggerisce a P. Venturino di emettere, per i parrocchiani, un prestito obbligazionario che oggi si definirebbe “social bond”, naturalmente a tasso zero.
Collabora alla realizzazione dell’impianto elettrico della nuova chiesa, caldeggia e sostiene l’acquisto delle campane che vedeva come un richiamo per tutti i parrocchiani.
Amava la convivialità e spesso invitava “i Padri della Parrocchia” a casa per cena.
Sono ormai passati trent’anni dalla sua morte, oltre ad una tranquillità economica la sua eredità è stata l’attaccamento e l’affetto alla Parrocchia di Santa Maria Ausiliatrice che ancora oggi io sento personalmente vivo.

Barbara Zanoni

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